L’eroe della settimana; Alireza Jahanbakhsh e la rovesciata del riscatto

Cominciamo il 2020 con una nuova rubrica, dove vi racconterò la storia dell’atleta della settimana. Non sarà l’atleta più forte o più bello ma quello capace di regalarci emozioni uniche ed insegnarci come lo sport non sia solo un gioco.

Il primo protagonista è il calciatore iraniano del Brighton, capace di iniziare l’anno letteralmente con il botto.

Dall’Iran con furore

Il nome di Alireza Jahanbakhsh non sarà di certo noto a tutti ma, se chiedete ad un tifoso dell’AZ Alkmaar difficilmente si sarà scordato di lui. Ma procediamo con cautela; Alizera nasce a Jirandeh, un paesino di soli 2.300 abitanti. A Jirandeh, Alireza rimane poco, perché nel 1995 la sua famiglia si trasferisce a Qazvin. Dopo aver militato nelle giovanili del Payam Alborz Qazvin, Alireza viene adocchiato dagli osservatori del Damash Gilan, una squadra che pone particolare attenzione alla crescita dei giovani. Alireza entra nel Damash Gilan nel 2008, a 15 anni, per poi esordire nella serie B iraniana nel 2010, tra le fila del Damash Teheran, affiliata al Damash Gilan. L’anno seguente torna alla casa madre, con cui nella Iran Pro League totalizza 42 presenze segnando 10 gol, e ricevendo una convocazione in Nazionale che dice di averlo sorpreso. Forse è stata proprio la sua umiltà a nascondere sue potenzialità, forse lui stesso non ci credeva più di tanto. Nel 2013 arriva l’offerta del Persepolis (uno dei club più importanti d’Asia) ma, nonostante la volontà della madre e uno stipendio più alto, decide di compiere il grande salto nel calcio europeo. L’iraniano ha la sua grande chance in Erediviese con il Nec Nijmegen.

L’esplosione in Olanda 

Alireza non ci mette molto a far notare le sue qualità. Segna i suoi primi due gol contro l’Az Alkmaar (suo futuro club il primo gol in Olanda) e si ripete anche contro l’Ajax alla fine della stagione, senza riuscire ad evitare la retrocessione del Nec. Il suo score a fine stagione recita 6 gol e 5 assist, oltre al titolo di miglior giovane del campionato dopo Memphis Depay. Prima di imbarcarsi con la Nazionale iraniana ai mondiali in Brasile, Jahanbakhsh compie una scelta: rimanere al NEC anche in Serie B, nonostante gli ovvi interessamenti di società più blasonate. 

In Brasile, Alireza non parte mai titolare ma mostra qualche grande giocata nei minuti finali contro l’Argentina. L’Iran uscirà al girone ma Quieroz ha appena capito di aver trovato un altro giocatore importante, in quel momento meno appariscente di Sardar Azmoun o di Karim Ansarifard, ma probabilmente accompagnato da una crescita più costante, regolare. «Alireza è tecnico, intelligente, veloce a muoversi e a pensare, a prendere delle decisioni, cose che lo rendono potenzialmente in grado di fare la differenza. Non ho mai avuto un giocatore come lui», dirà nel 2016 il tecnico portoghese.

Nella stagione 2014-15, Alireza viene premiato dai suoi colleghi come miglior giocatore della Eerste divisie, la Serie B olandese, che il NEC vincerà, guadagnandosi la promozione. Tra i 12 gol realizzati ce ne sono molti da fuori area, molti col piede debole, anche un gol di tacco. Gli assist sono addirittura 18.

A fine stagione si accorda con l’AZ Alkmaar, dove totalizza 23 presenze condite da 3 gol al primo anno. Quello seguente le presenze saranno 29, i gol 10, così come gli assist. Come detto, sembra che Alireza maturi al crescere del suo ambientamento in un luogo. Ma la sua consacrazione arriva nella terza stagione, dove trascina i biancorossi grazie a 22 reti e 14 assist. Vince il premio di capocannoniere del campionato olandese, diventando il primo calciatore asiatico nella storia a raggiungere tale traguardo in un campionato europeo.

Dalle stelle alle stalle e ritorno

Il 25 luglio viene acquistato dal Brighton per 17 milioni di sterline, diventando l’acquisto più costoso nella storia del club. La prima stagione si rivela un vero e proprio fallimento visto che termina la stagione con 24 partite totali senza reti o assist. Alireza viene considerato il peggior acquisto dell’anno e inizia a convivere con l’etichetta di “bidone”.

Di conseguenza la sua seconda e attuale stagione non inizia nel migliore dei modi; dopo 90 minuti in coppa di lega, colleziona poche convocazioni senza mai scendere in campo. La vera magia arriva nel periodo natalizio, (non per caso), quando in Inghilterra si gioca ogni due giorni e perciò Graham Potter è costretto a compiere qualche cambio e rilanciare nella mischia l’iraniano, a cui bastano 2 minuti e 29 secondi per siglare la sua prima rete in Premier e la più veloce nella storia del club. Finalmente dopo 601 giorni torna il gol e Alireza lascia andare le lacrime, tipiche di chi ha saputo toccare il fondo senza arrendersi, ma dimostrando di essere più forte delle critiche. Quattro giorni dopo si è ripetuto realizzato una rovesciata incredibile, che ha permesso ai suoi di pareggiare i conti contro il Chelsea. 

Chris Hughton, allenatore del Brighton fino alla scorsa stagione, disse di lui:”Dalla prossima stagione vedrete il miglior Jahanbakhsh”. Quel momento finalmente é arrivato:”Ci é voluto più di quanto mi aspettassi, ma sono molto contento”. Adesso la stella di Jahanbakhsh brilla anche a Brighton.

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