Giro d’Italia 2019: i favoriti e le possibili sorprese.

Il vincitore del 2018, Chris Froome

Tra poco più di un ora, da Bologna, prenderà il via la ventiduesima edizione della Corsa Rosa. Il Giro si concluderà il 2 giugno a Verona con una cronometro individuale. Sarà un edizione di altissimo livello, con ben tre prove contro il tempo e con cinque arrivi in salita. La tappa più attesa sarà quella del 28 maggio con arrivo a Ponte di Legno e scalando il Passo Gavia (2618m – Cima Coppi) e il Passo del Mortirolo, con oltre 5000 metri di dislivello. Tantissimi grandi nomi prenderanno il via, andiamo a vedere chi saranno i protagonisti pronti a darsi battaglia sulle strade del bel paese.

Movistar team

La squadra spagnola dovrà rinunciare al campione del mondo, Alejandro Valverde, che non è riuscito a recuperare dalla brutta caduta alla Liegi. La Movistar potrà contare però due ottimi scalatori: Mikel Landa, capace di finire sul podio nel 2015, e l’ecuadoriano Richard Carapaz, vincitore di una tappa nella scorsa edizione. L’uomo di riferimento, almeno al inizio, sarà il basco, che cercherà di ritrovare il passo e le sensazioni di quattro anni fa. Ottima forma per la grande sorpresa della scorsa edizione, che ha trionfato alla Vuelta Asturias, qualche giorno fa. I due capitani formeranno una coppia chiave in questa edizione della Corsa rosa. Presente anche Andrey Amador, quarto in classifica generale nel 2015, che quest’anno sarà fondamentale per i suoi capitani. Per le tappe di pianura saranno protagonisti Joaquin Rojas e il tedesco Jasha Sütterlin, che avranno il compito di proteggere i capitani negli intricati finali. Importanti saranno anche: Antonio Pedrero, Hector Carretero e Lluis Mas, che proveranno a guidare i compagni il più lungo possibile.

bahrain merida

Il capitano della squadra bahreinita sarà Vincenzo Nibali. Il siciliano arriva alla corsa rosa in grande forma sfoggiata al Tour of the Alps. Il due volte vincitore del Giro, potrà contare su due compagni di assoluto livello come: Pozzovivo, quinto nella scorsa edizione e Damiano Caruso, ottavo nel 2015 e ottimo cronoman. Il lucano sarà alla tredicesima partecipazione centrando ben sei volte la top 10. Bisognerà vedere se avrà recuperato completamente dalla brutta caduta della Freccia Vallone. Il siciliano si è appena trasferito dalla BMC. Qualche dubbio sorge sulla sua forma, visto un inizio anno senza grossi quelli. “Lo Squalo” dovrà difendersi nelle tre crono (dove negli anni ha mostrato un grande miglioramento), per poi provare a fare la differenza nelle tappe alpine, sfoderando tutto il suo talento e la sua fantasia; sperando che la fortuna sia dalla sua parte. Gli altri compagni però non sembrano all’altezza delle altre corazzate. Presenti Valerio Agnoli, grande amico di Vincenzo, che sarà decisivo nelle tappe intermedie e nelle fasi iniziali delle salite; cosi come il fratello d’arte Antonio Nibali, decisamente in crescita nell’ultimo periodo. Debutto in un grande giro per Andrea Garosio, che sarà importante nei primi dieci giorni nelle tappe pianeggianti. Completano la selezione due sloveni: Kristijan Karen e Greta Bole. Entrambi over 30 e discreti passisti sia in pianura che in salita. Il secondo, in mancanza di un vero e proprio velocista, potrebbe provare a tenere duro nelle frazioni miste per far valere poi quello spunto veloce che, sebbene non più esaltante come qualche anno fa, può ancora regalare qualche soddisfazione alla causa.

team jumbo visma

Un altro grande favorito sarà Primoz Roglic. Lo sloveno del team Jumbo, ha vinto tutte e tre le corse che a disputato in questo 2019 (UAE Tour, Tirreno Adriatico e Giro di Romandia). Ottimo nelle prove contro il tempo, l’ex campione del mondo juniores di salto con gli sci, sarà chiamato a difendersi nell’ultima settimana. Dopo il quarto posto al Tour dell’anno scorso, il classe ’89 cercherà il bottino grosso potendo contare: sul compagno di fiducia, Laurens De Plus, giovane belga che sarà fondamentale sulle Alpi; Sepp Kuss e Tolhoek. Per le frazioni miste presenti: Koen Bouwman, che viene da una stagione difficile e sarà a disposizione della squadra, e Paul Martens. Il tedesco, oltre che guidare il suo capitano grazie alla sua esperienza, potrebbe avere la chance di mettersi in proprio. Da tenere d’occhio nelle cronometro individuali l’olandese Jos Van Emden, che sarà fondamentale nelle tappe pianeggianti, visto le sue caratteristiche di passita. Completa la rosa l’olandese Tom Leezer, che avrà il compito di proteggere Roglic nei finali veloci.

astana pro team

L’Astana cercherà di dettare legge anche al Giro d’Italia, dopo un inizio di stagione impressionante ( vittorie). Miguel Angel Lopez sarà il capitano e il favorito numero 1 per la conquista della maglia bianca, riservata al miglior under 25, e proverà confermare quantomeno il podio dell’anno scorso. I compagni saranno di assoluto livello: Pello Bilbao, capace di chiudere sesto nella scorsa edizione e ottimo scalatore cosi come Ion Izagirre. Il vincitore del Giro dei Paesi Baschi in carriera non è mai riuscito a confermare gli ottimi risultati delle corse di una settimana nei grandi giri, ma sarà fondamentale come gregario di lusso. Presenti anche tre italiani: Cataldo, Villella e Boaro, che potrebbero anche essere impegnati in qualche fuga. Da tenere d’occhio in montagna il ceco Jan Hirt, fresco di un settimo posto al Tour of the Alps.

Team sunweb

La compagine tedesca, che ha trionfato nel 2017, punterà tutto naturalmente su Tom Dumoulin. Le sue caratteristiche di ottimo scalatore ma sopratutto uno dei migliori interpreti delle prove contro il tempo (oro ai mondiali del 2017). L’olandese, che vinse il Giro nel 2017 e l’anno scorso fece secondo, potrà trarre vantaggio dalle tre crono presenti in questa edizione, ma dovrà farsi trovare pronto anche sulle tappe alpine che saranno decisive per la conquista del “Trofeo senza Fine”. Per far ciò, il nativo di Maastricht, potrà contare su un gregario di lusso come il giovane Sam Oomen, capace di chiudere nono alla sua prima partecipazione e che sarà in lotta anche per la maglia bianca. Cosi come per Nibali anche Tom non potrà contare su una squadra di altissimo valore, che difficilmente guiderà la corsa.

mitchelton scott

Obiettivo Maglia Rosa anche per la squadra australiana, che per far ciò schiererà la propria punta di diamante: Simon Yates. L’inglese dominò le prime due settimane della scorsa edizione, salvo poi pagare di inesperienza nell’ultima settimana. Il classe ’92 arriva dopo il trionfo alla Vuelta 2018 e pronto a riscattare la delusione dell’anno scorso. La squadra sarà completamente a sostegno del proprio capitano: presente Esteban Chaves, capace di chiudere secondo nel 2016 ma proveniente da due stagioni difficili; Mikel Nieve, vincitore di tre tappe al Giro e capace di creare la selezione decisiva in salita. Il colombiano potrebbe andare alla ricerca di qualche tappa. presenti in rosa anche: Lucas Hamilton, giovane australiano classe ’95 vittorioso alla Coppi e Bartali quest’anno; l’esperto Brent Bookwalter e Luke Durbridge, campione australiano a cronometro. Da tenere d’occhio, quindi, la compagine australiana che si candida ad essere protagonista quando la strada comincierà a salire.

DeceuNinck quick step

La squadra belga si schiererà nella Corsa Rosa con due capitani. L’obiettivo del team di Patrick Lefevere sarà: più tappe possibili, la Maglia Ciclamino e una top ten (vedi top5) a Verona. Non sarà un compito semplice, ma la compagine più vincente da inizio anno (26 vittorie), potrà contare su uno degli uomini più attesi di questa edizione: Elia Viviani, vincitore l’anno scorso di quattro tappe e della classifica a punti. Ripetersi per il campione italiano non sarà semplice, ma le tappe che si adattano alle sue caratteristiche non mancano. L’altro capitano della Quick-Step sarà: Bob Jungels, che centro un sesto posto nella generale nel 2016 e la maglia di miglior giovane nel 2016 e 2017. Il lussemburghese cercherà di centrare la top ten per la terza volta in carriera, anche grazie alle tre prove a cronometro presenti. Il resto della squadra è al servizio dei due capitani: Fabio Sabatini e a Florian Senechal saranno gli ultimi due uomini per le volate; l’esperto Eros Capecchi e il giovane James Knox sono gli uomini per la montagna. Presenti anche Pieter Serry e Mikkel Honore, al debutto in un grande giro.

Team ineos

Sarà un debutto complicato, in un grande giro, per il Team Ineos. La compagine britannica, che ha da poco cambiato sponsor e nome, sarà al via della Corsa Rosa senza Froome e Thomas, che hanno preferito il Tour, ma anche senza Egan Bernal e Gianni Moscon. Il 22enne colombiano, che doveva assumere i gradi di capitano, è stato costretto a saltara l’appuntamento più atteso a causa di un caduta in allenamento dove si è fratturato una clavicola. Assente anche il trentino, che non è ancora riuscito a trovare la forma ideale dopo la caduta all’UAE Tour e perciò parteciperà al Giro di California. Dunque, il Team Ineos punterà su altri due giovani: Pavel Sivakov, classe ‘97 e fresco vincitore del Tour of the Alps, e Tao Geoghegan Hart,classe ‘95 anch’egli protagonista sulle montagne alpine con due vittorie di tappa. Entrambi saranno solamente al secondo grande giro (il debutto alla Vuelta dell’anno scorso), ma hanno già mostrato un ottimo senso tattico e un grande gamba, però potrebbero pagare l’ inesperienza in una corsa di tre settimane. I due saranno sicuramente competitivi per quanto riguarda la classifica giovani. Al loro fianco altri giovani talenti: l’irlandese Eddie Dunbar, classe ’96 e reduce dal terzo posto al Tour of Yorkshire; Jhonatan Narvaez, ecuadoriano classe ’97 e Ivan Ramiro Sosa, ex Androni e possibile protagonista al Giro. Tutti e tre saranno al debutto in un grande giro. A completare la selezione saranno presenti anche elementi di esperienza: Sebastian Henao, secondo miglior giovane nel 2016;il 38enne Christian Knees e Salvatore Puccio, secondo alla Vuelta del 2015.

UAe emirates

Anche senza Fabio Aru,(https://solosport.home.blog/2019/03/24/fabio-aru-si-ritira-dal-giro-ditalia-si-dovra-operare/), la squadra degli Emirati potrà recitare un ruolo da protagonista. La stella sarà senza ombra di dubbio Fernando Gaviria. Il velocista colombiano nonostante la giovane età (24 anni), ha già vinto la maglia ciclamino e quattro tappe al Giro. L’ex Quick-Step non sarà l’unico protagonista; presente anche Diego Ulissi. Il livornese viene dal terzo posto alla Freccia Vallone ed è in ottima forma, e al Giro andrà a caccia del successo di tappa. Questa edizione potrebbe essere una grande occasione per Valerio Conti, che a 26 anni è per la prima volta l’uomo di punta in montagna. Bisognerà capire se andrà alla ricerca della vittoria di tappa o si concentrerà sulla classifica generale. Discorso simile per Jan Polanc, che al Giro ha conquistato due tappe in carriera (e che tappe!); ma lo sloveno, almeno in partenza, appare un gradino sotto l’azzurro. Completano la selezione quattro gregari: Tom Bohli, Marco Marcato, Simone Consonni e Juan Sebastian Molano. Gli ultimi due potrebbero, in caso di problemi per Gaviria, mettersi in proprio.

Trek segafredo

La squadra statunitense schiererà ben quattro italiani, di cui tre giovani tra i più interessanti del panorama nostrano. Il capitano della compagine sarà l’olandese Bauke Mollema, che ha come miglior risultato un settimo posto, e cercherà di riscattarsi dopo alcune stagioni non semplici. Da capire il ruolo di Giulio Ciccone, uno dei migliori giovani scalatori italiani. L’abruzzese dovrebbe agire da gregario di lusso per Mollema, ma non è da escludere che possa essere protagonista in alcune tappe o puntare anche alla generale. A sostegno del capitano ci saranno sicuramente: Gianluca Brambilla, che ha indossato la maglia rosa nel 2016 per qualche tappa; e Nicola Conci, uno dei più giovani al via. Un altra promessa presente sarà Luca Moschetti, che sarà l’uomo di punta nelle volate. Debutto in un grande giro per il classe ‘96, che avrà una grandissima opportunità per mostrare tutte le sue qualità. Completano la rosa tre passisti: l’australiano Will Clarke,l’austriaco Micheal Gogl e l’esperto spagnolo Markel Irizar.

Katusha alpecin

Solamente due vittorie in questo inizio anno per la formazione russa, che in questi giorni ha rescisso il contratto con Marcel Kittel. Al Giro d’Italia cercherà dunque il riscatto. L’uomo fondamentale sarà Ilnur Zakarin, che viene da una stagione e mezzo molto difficile e con pochi risultati. Il russo nel 2017 aveva chiuso quinto al Giro d’Italia e terzo alla Vuelta, senza poi confermare questi risultati. La scorsa settimana ha chiuso con un incoraggiante ottavo posto il Giro di Romandia e punterà alla top ten. L’ultimo uomo sarà Daniel Navarro, l’esperto spagnolo ha centrato solo due volte la top ten in un grande giro in carriera. Debutto in un grande giro per il giovane 23enne Dmitry Strakhov. Presente anche l’azzurro Enrico Battaglin, che anche lui dovrà rifarsi dopo un inizio anno non facile proprio nel “suo” Giro. A sostegno del veneto ci saranno: l’esperto svizzero Reto Hollenstein e il talentuoso belga Jenthe Biermans. Per Viacheslav Kuznestov e Marco Haller, il compito sarà di proteggere la squadra in pianura. L’austriaco, dotato di un ottimo spunto veloce, potrebbe anche provarci in volata.

Bora hansgrohe

La compagine tedesca sarà molto competitiva su tutti i fronti. A sostituire Sam Bennett (tre vittorie nella scorsa edizione) nelle volate sarà Pascal Ackermann. Il 25enne tedesco, fresco vincitore della Eschbron-Frankfurt e di altre due gare in questo 2019, sarà al debutto in un grande giro e pronto a contendersi la maglia ciclamino. Per far ciò potrà contare su un treno affidabile e preparato, composto dai connazionali Rüdiger Selig, alla terza partecipazione, e Michael Schwarzmann, debuttante al Giro. Presente anche l’australiano Jay McCarthy, classe ’92 dotato per i tracciati misti. Torna, dopo due edizioni d’assenza, il polacco Rafal Majka. Il classe ’89, che al Giro ha sempre centrato la top ten, sarà il capitano e curerà la classifica generale. L’ex Tinkoff, ha mostrato un ottima forma al Tour of the Alps, chiuso con una caduta, e cercherà di riscattarsi dopo un 2018 difficile, che lo ha visto faticare sia al Tour (19°) che alla Vuelta (13°). Lotterà per la classifica generale anche Davide Formolo, in grande forma dopo il secondo posto alla Liegi-Bastogne-Liegi e la vittoria in solitaria nell’ultima tappa del Giro di Catalunya. “La Roccia”, dopo due decimi posti nelle ultime due edizioni, è chiamato a compiere il definitivo salto tra i grandi. ” Vorrei dare spettacolo e arrivare in alto. Dove? Non so, non mi piace dare numeri, sennò giocherei al superenalotto. Diciamo nei primi cinque.” Partiranno con il ruolo da gregari, ma con possibilità di qualche azione da lontano, l’azzurro Cesare Benedetti e Pawel Poljanski.

Groupama FDJ

A guidare la squadra francese ci sarà il velocista, Arnaud Demare. Il vincitore della Milano-Sanremo nel 2016, sarà alla terza partecipazione alla Corsa Rosa ed è ancora senza vittorie. Per conquistare il primo successo e lottare per la maglia ciclamino, avrà a disposizione i migliori compagni possibili: l’olandese Ramon Sinkeldam e Jacopo Guarnieri, che sarà l’ultimo uomo nelle volate. Presenti in squadra ottimi passisti come: il lituano Ignatas Konovalovas, al suo quinto Giro e unico della squadra ad aver vinto una tappa nella Corsa Rosa, il francese Oliver Le Gac, l’australiano Miles Scotson, campione australiano nel 2017, e Tobias Ludvigsson, campione svedese a cronometro. Grande curiosità per il debutto in un grande giro per il francese Valentin Madouas. Il 22enne di Brest, considerato uno dei talenti più interessanti del panorama francese, avrà la possibilità di mostrare tutte le sue qualità nelle tappe intermedie.

Lotto soudal

Discros simile anche per la compagine belga, che si concentrerà quasi esclusivamente sul suo velocista di punta, Caleb Ewan. L’australiano al suo secondo Giro d’Italia, sarà uno favoriti nelle volate e uno dei pretendenti alla maglia ciclamino. Il treno che guiderà il 24enne di Sydney, sarà composto da: Roger Kluge, che nel 2016 trionfò a Cassano d’Adda, e Jasper De Buyst, che dovrebbe comporre l’ultimo vagone. Tra gli uomini più interessanti al via ci sarà Thomas De Gendt, che nel 2012 chiuse sull’ultimo gradino del podio, precedendo Michele Scarponi. Il belga è uno dei più esperti uomini da fughe, quest’anno ha trionfato nel Giro della Catalunya con oltre due minuti di vantaggio dopo un intera tappa in fuga. Un altro protagonista sarà Victor Campenaerts, fresco recordman dell’ora e campione europeo a crono, punterà naturalmente alla vittoria di una delle tre prove contro il tempo (la crono finale a Verona dovrebbe addirsi alle sue caratteristiche).Il belga Tosh Vand der Sande sarà fondamentale nel sostegno per il velocista australiano, ma potrebbe giocarsi le proprie possibilità nelle frazioni mosse. Anche Jelle Vanendert, che torna al Giro dopo tre anni, andrà alla caccia di un successo di tappa. Completa la selezione l’australiano Adam Hansen, che vinse una tappa nel 2013 e che sarà al suo 11° Giro d’Italia e al 28° grande giro.

Education First

La compagine americana arriva al Giro dopo gli ottimi risultati nelle classiche del Nord e senza i più forti; nonostante ciò proverà ad essere competitiva su tutti i fronti. L’uomo di punta dei rosablu nelle volate sarà Sacha Modolo, che non vince una tappa dal 2015. Il veneto sarà spalleggiato dal 34enne danese Matti Breschel, che in carriera ha vinto anche una tappa alla Vuelta ed è stato un buon velocista. Un aiuto, sopratutto nella preparazione dello sprint, potrebbe arrivare da Nathan Brown. L’americano potrebbe anche tentare di andare in fuga nelle tappe più impegnative. L’elemento di maggiore qualità in salita dovrebbe essere Tanel Kangert. L’estone, complice un po’ di sfortuna, non è mai andato oltre l’undicesimo posto in un grande giro (Vuelta 2013). Vedremo se riuscirà ad essere competitivo nella generale o tenterà il successo di tappa. In rosa ci sarà anche l’ex promessa americana Joe Dombrowski, campione al Giro under 23 nel 2012, che proverà a conquistare la prima tappa in un GT. Curiosità per il giovane Hugh Carthy, che ha mostrato un discreto passo al Giro di Romandia. Debutto in un grande giro per Jonathan Caicedo, ecuadoriano classe ‘93 e per l’americano Sean Bennett, classe ‘96 e vincitore di una tappa al Giro U23 l’anno scorso.

Ag2r la mondiale

La compagine francese sarà competitiva in questa edizione della Corsa Rosa. Vittoria di tappa e un piazzamento nei dieci sono l’obiettivo dichiarato per questa edizione in partenza da Bologna, e due gli uomini sostanzialmente deputati a riuscirci. Il primo è Tony Gallopin, che ha quasi 30 anni (li compirà il 24 maggio) debutterà al Giro d’Italia. Il francese potrebbe essere protagonista in alcune tappe mosse e con un finale veloce, come piacciono a lui e anche tre cronometro, che lo potrebbero lanciare in classifica generale; nonostante le dure tappe alpine. Un altro uomo importante sarà Alexis Villermouz, il classe ‘88 inizierà per la prima volta il Giro d’Italia con ambizioni personali anche in classifica generale. Il nativo di Saint-Claude ha caratteristiche complementari col compagno; debole a crono ma esplosivo in salita, potrebbe usufruire al meglio il compagno e viceversa. Non sarà presente alcun velocista, perciò l’Ag2r punterà alle frazioni movimentate e alpine. Nico Denz e Nans Peters saranno protagonisti delle fughe mattutine. Il tedesco decisamente più passista e il secondo più agile per le salite brevi. Completano la selezione: François Bidard, Hubert Dupont, al dodicesimo Giro d’Italia, Ben Gastauer e Larry Warbasse. Tutti ottimi scalatori pronti a dare sostegno ai loro capitani e a farsi notare con azioni dalla distanza.

Dimension data

Stagione disastrosa sino a questo momento per il team sudafricano, che non vincono da febbraio. Ultimo a trionfare fu Giacomo Nizzolo, che trionfò nell’ultima tappa del Tour dell’Oman. Il lombardo, vincitore della classifica a punti nel 2015 e 2016, sembra in ripresa dopo due stagioni al di sotto delle attese. Quest’anno, vista la concorrenza, il compito sarà molto più arduo. A comporre il treno ci saranno due apripista affidabili: Mark Renshaw e Ryan Gibbons. Per le tappe miste il nome di punta è Enrico Gasparotto, che in carriera non ha mai vinto una tappa al Giro e proverà a 37 anni a sfatare il tabù. Un altro pretendente aa questo tipo di tappe sarà lo svizzero Danilo Wyss, campione nazionale nel 2015 e finora in grande difficoltà. Per la classifica generale l’uomo di riferimento è Ben O’Connor, in lotta per la top 10 prima che una caduta lo costringesse al ritiro. Il 23enne australiano arriva al Giro dopo un inizio di stagione travagliato, e vedremo se sarà in grado di lottare per la classifica generale o si concentrerà sulla vittoria di tappa. Cosa che faranno senza dubbio Scott Davies e Amanuel Ghebreigzabhier. Il 23enne britannico è una delle promesse del ciclismo mondiale ma, fino ad ora, non è ancora riuscito a brillare. La dirigenza spera che questo Giro possa dargli il giusto slancio per continuare la sua crescita con rinnovata motivazione e fiducia. L’eritreo aveva mostrato una buona forma al Giro dei Paesi Baschi e chissà che non possa sorprendere tutti, magari inserendosi nel giusto tentativo di fuga.

Ccc team

Esordio in un grande giro per la squadra polacca, che alla Corsa Rosa punteranno molto sul giovane velocista azzurro Jakub Mareczko, dotato di una grande esplosività ma che ancora non si è dimostrato affidabile. In passato a centrato tre secondi posti, e quest’anno avrà a disposizione un treno di maggiore livello ed esperienza. Il suo punto debole sono le montagne, difatti non ha mai portato a termine la corsa. Per aiutarlo avrà a disposizione il 37enne spagnolo Francisco Ventoso, già vincitore di due tappe al Giro, e il polacco Lukasz Owsian che cercheranno di portare al trionfo e alla definitiva consacrazione del velocista di origini polacche. Il resto della selezione andrà alla caccia di vittorie nelle tappe miste e in quelle più dure. Laurens ten Dam centrò l’ottavo posto nella Vuelta del 2012 e un nono posto al Tour del 2014. Difficilmente sarà in grado, a 38 anni, di lottare per la generale. Un altro corridore esperto al via è Victor de la Parte, che sarà al suo terzo Giro. C’è curiosità per il debutto in un grande giro di Amaro Antunes. Il portoghese sarà protagonista nelle fughe mattutine con la possibilità di sorprendere. Al debutto in un grande giro anche Josef Cerny, campione nazionale ceco, e Kamil Gradek; che saranno al servizio dei loro capitani in pianura, ma anche in salita.

Androni giocattoli

Pronta a stupire la compagine di Gianni Savio, che sfoggierà lo scudetto di squadra campione d’Italia. Nonostante sia una squadra professional, e sia stata ammessa solo tramite wild card, l’Androni presenta una rosa superiore anche ad alcune squadre del World Tour. Gli uomini del momento sono senza ombra di dubbio Fausto Masnada e Mattia Cattaneo. I due sono stati protagonisti al Tour of the Alps, dove hanno chiuso quinto e quarto rispettivamente nella generale. Masnada, fresco vincitore di due tappe sulle Alpi, punterà a stupire e a portarsi a casa almeno una vittoria. Il più esperto dei due (classe ’90) cercherà di tener duro in classifica generale il più possibile, senza abbandonare la possibilità di un successo di tappa. Saranno protagonisti di azioni da lontano: l’ex Ag2r Matteo Montaguti, che sfiorò il successo nel 2016 ad Arezzo, e Marco Frapporti, al suo sesto Giro. Il 33enne Manuel Belletti, già vincitore di una tappa nel 2010, proverà ad inserirsi nella lotta tra i migliori velocisti. A sostenere il romagnolo ci saranno: Francesco Gavazzi, vincitore di una tappa alla Vuelta nel 2011, e Andre Vendrame, che si è ben messo in mostra nelle semiclassiche francesi. Per il 24enne trevigiano ci sarà quindi l’opportunità di testarsi contro avversari di assoluto valore, in modo da capire esattamente dove possa essere il suo livello, specialmente nelle tappe più complesse. Debutto in un grande giro per il 23enne colombiano Miguel Eduardo Florez, profilo molto interessante, anche se non al livello dei Bernal o Sosa.

Nippo vini fantini

La compagine italo-giapponese torna al Giro dopo tre anni di assenza. L’elemento di maggiore spicco della formazione guidata da Francesco Pelosi è Marco Canola, già vincitore di una tappa nel 2014 a Rivarolo Canavese.  Il vicentino sa adattarsi bene a tutti i tipi di terreni, anche se quello prediletto rimane quello della media montagna, con un arrivo possibilmente in leggera pendenza. Un altro nome interessante per le tappe movimentate è lo spagnolo Juan Jose Lobato. Discreto velocista, anche lui predilige gli arrivi più ristretti, potendo contare su una buona progressione e uno sprint lungo che potrebbero permettergli anche di giocare la carta da finisseur, in modo da sorprendere i favoritissimi. Cercheranno qualche piazzamento e l’opportunità di fare esperienza negli sprint: Giovanni Leonardi, 22enne già vincitore di due tappe quest’anno, e Damiano Cima. Per le tappe di montagna i nomi da tenere d’occhio sono: Nicola Bagioli e Ivan Santaromita. Il 24enne di Sondrio non è un puro scalatore, ma cercherà di mettere in mostra le sue doti di attaccante che lo potrebbero portare alla ricerca del colpaccio. L’ex campione italiano viene da alcune stagioni molto difficili che difficilmente lo renderanno competitivo alla Corsa Rosa. La sua esperienza però potrebbe tornare utile durante le tre settimane della corsa. La selezione è completata da due giapponesi: Sho Hatsuyama, campione nazionale nel 2016, e Hiroki Nishimura. Il loro compito sarà quello di correre in sostegno dei propri compagni.

Israel cycling academy

La compagine professional israeliana sarà alla sua seconda partecipazione al Giro d’Italia. L’obiettivo di questa edizione saranno i successi di tappa su ogni terreno, ad esclusione delle cronometro. Il capitano del team sarà Davide Cimolai. Il 29enne ex Lampre non è un velocista puro, pur dotato di una bella punta di velocità, quindi ce lo si aspetta maggiormente nelle frazioni in cui lo sprint bisognerà sudarselo, in finali a ranghi ristretti da strappi e muri. Profilo simile per Kristian Sbaragli, corridore che in carriera ha già dimostrato di poter vincere in un grande giro, anche se da allora son passati ormai quattro anni (Vuelta 2015). I due potrebbero rappresentare il ruolo di outsider, dandosi sostegno a vicenda. Un alto cacciatore di tappe è l’esperto spagnolo Ruben Plaza, che ha trionfato nella Vuelta e nel Tour ma mai nella Corsa Rosa. Il 39enne potrebbe essere all’ultimo grande giro e proverà a gestirsi, grazie alla sua esperienza, nell’arco delle tre settimane. Presente anche il campione lettone Krists Neilands, che tenera il successo nelle frazioni mosse. Profilo ben diverso quello di Conor Dunne, che dall’alto dei suoi 204 centimetri, è il ciclista più alto dell’edizione e rappresenta un ottima scorta per i suoi capitani. Ruolo simile per Guillaume Boivin, due volte campione nazionale canadese, che scorterà i propri compagni. Completano la selezione: l’israeliano Guy Niv, giovane scalatore che cercherà di riscattarsi dalla delusione del ritiro nella scorsa edizione, e l’eritreo naturalizzato svedese Avete Gebremedhin, ex profugo e uno dei corridori più leggeri del gruppo, che cercherà di mettersi in mostra andando in fuga.

Bardiani csf

L’ultima squadra è un altra compagine professional italiana, invitata tramite wild card. La Bardiani è l’unica formazione che schiererà tutti corridori di una sola nazione, quella italiana. La formazione di Bruno e Roberto Reverberi, non ha ancora sopperito alla partenza di Giulio Ciccone, ma al 102° Giro si presenta con una formazione giovanissima. Esclusi a sorpresa Andrea Guardini, Luca Wackermann e Vincenzo Albanese. L’uomo di riferimento è senza dubbio Giovanni Carboni, che a mostrato un ottima forma al Tour of the Alps. Il 23enne marchigiano è al debutto in un grande giro, e avrà l’opportunità di mettersi in mostra in un palcoscenico di altissimo livello. Grandi aspettative per l’ex BMC Manuel Senni, che ancora non è riuscito a lasciare il segno nella squadra. Il 27enne di Cesena potrebbe essere protagonista nelle fughe delle tappe più impegnative. Debutto in una corsa di tre settimane per Luca Covili e Umberto Orsini. Il primo è neoprofessionista ed è uno dei più giovani ciclisti al via. Il secondo, campione italiano juniores nel 2012, non è ancora riuscito a far valere tutte le sue qualità. Protagonisti delle fughe mattutine saranno: Mirco Maestri e Lorenzo Rota. Il primo è ormai uno specialista, alla Tirreno-Adriatico ha conquistato la maglia verde grazie agli sprint intermedi. Il 23enne bergamasco è un corridore adatto a tutti i tipi di terreni e trascorrerà poco tempo nella pancia del gruppo. Gli uomini veloci della selezione saranno: Paolo Simon, chiamato a prendere il posto di Guardini e a gettarsi nella mischi durante le volate; Enrico Barbin potrebbe dire la sua nei finali a ranghi ristretti ma, ancora più probabilmente, sarà a sua volta chiamato ad inserirsi nelle fughe di giornata, che raramente saranno prive di un uomo della Bardini-CSF.

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